Alimentazione

Diete, bufale e verità: come mangiare senza rovinarsi l’umore (e il portafoglio).
Alimentarsi. Un verbo semplice, quasi tenero, come "accarezzare" o "dondolare". E invece oggi è diventato un campo di battaglia. Tra chi ti dice che devi mangiare solo semi di chia raccolti da monaci tibetani all’alba e chi ti suggerisce di nutrirti come un cavernicolo (!), capire cosa mettere nel piatto è più difficile che scegliere il programma giusto alle elezioni.
Partiamo dalle basi: alimentarsi significa fornire al corpo ciò che gli serve per vivere, funzionare, e magari anche per essere felice (il cioccolato ha il suo perché, diciamolo). Non è una punizione divina né un esperimento scientifico. Mangiare serve a nutrire le cellule, mantenere attivi i muscoli, far brillare la pelle e – piccola nota – evitare di trasformarsi in zombie urlanti per la fame.
Come alimentarsi bene? Semplice. (Quasi.)
La verità è che la buona alimentazione non è né una dieta miracolosa né l’ultima moda su Instagram. È un’arte sottile che si basa su tre parole chiave: equilibrio, varietà e buonsenso.
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Equilibrio significa che non puoi vivere solo di proteine o solo di avocado. Il corpo vuole un po’ di tutto: carboidrati (sì, anche la pasta!), proteine, grassi buoni, vitamine, minerali.
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Varietà vuol dire che la tua tavola dovrebbe sembrare un quadro impressionista: piena di colori diversi, non solo bianco riso e beige pollo alla griglia.
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Buonsenso, infine, suggerisce che, se una dieta ti promette di perdere 20 chili in due settimane mangiando solo zuppa di cavolo, forse è meglio che corri... ma lontano dal libro che te la propone.
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