Il Metodo Kaizen
come diventare una macchina da guerra della crescita personale… un millimetro al giorno. Ovvero l’arte zen di non fare un tubo (ma ogni giorno un pochino meno)
Benvenuti nel meraviglioso mondo del cambiamento personale, dove tutti vogliono rivoluzionare la propria vita in 24 ore, come se fossero Rocky Balboa il giorno prima del match.
Purtroppo non funziona.
Se sei uno di quelli che ogni lunedì si iscrive in palestra, compra il diario della gratitudine, cancella Instagram e promette di mangiare quinoa fino al 2050… ma il martedì è già sul divano con una pizza e la playstation in grembo, sappi che non sei solo.
Sei umano. E, per fortuna, esiste il Metodo Kaizen.
Cos’è ‘sto Kaizen? Una dieta giapponese?
No, tranquillo. Non devi mangiare alghe e parlare con i bonsai.
Il Metodo Kaizen (改善 in giapponese) è una filosofia nata in Giappone nel secondo dopoguerra. E siccome loro avevano il paese distrutto e due bombe atomiche sul curriculum, hanno pensato: “Forse è il caso di migliorarci un po’. Ma piano.”
Kaizen significa letteralmente “cambiamento buono” o, per tradurre con l’ironia che ci piace: “non rompere tutto, migliora un po’ per volta”.
Ed è stato usato nelle aziende per crescere senza impazzire. Toyota, ad esempio, ha costruito un impero automobilistico con questa filosofia. Tu vuoi solo alzarti cinque minuti prima al mattino. Possiamo farcela.
Perché funziona il Kaizen (mentre i tuoi piani drastici no)
Il Kaizen ha un superpotere: non spaventa il cervello.
Vedi, il nostro cervello è come il custode di un museo: se entri di corsa urlando “DA OGGI CAMBIO TUTTO”, lui attiva l’allarme, chiude tutto e ti caccia fuori.
Ma se entri piano piano, fingi di essere solo uno che guarda, e cominci a spostare una poltrona al giorno… il cervello non se ne accorge. E alla fine il museo è ristrutturato.
Questo è il trucco: piccoli miglioramenti, così piccoli da non attivare la tua paura del cambiamento.
Come si applica il Kaizen (anche se sei pigro come una marmotta drogata)
1. Scegli una micro-abitudine
E con micro intendo ridicolmente piccola.
Vuoi meditare ogni giorno? Inizia con 1 minuto.
Vuoi leggere di più? Inizia con 1 pagina.
Vuoi correre? Mettiti le scarpe da ginnastica. Punto. Se poi esci di casa, è già miracolo.
Lo scopo non è ottenere risultati. È costruire la costanza.
Il tuo cervello deve abituarsi a dire: “Ok, questo lo possiamo fare”.
2. Fai la micro-cosa ogni giorno (anche quando non hai voglia)
E qui sta la magia del Kaizen: non serve motivazione, serve inezia.
Una volta che l’hai iniziata, è più facile continuare.
Hai letto una pagina? Magari ne leggi due. Ma se anche ti fermi lì, hai vinto.
Perché l’obiettivo è fare qualcosa tutti i giorni, anche se è microscopico.
Come diceva il nonno zen (forse): “Meglio un passo al giorno che cento e poi ti fermi perché ti sei slogato la vita”.
3. Accetta la noia
Il Kaizen non è sexy. Non ha lucine, non ha la musichetta motivazionale, non ti regala addominali in sei giorni.
È noioso, lento, sottovalutato. Come la verdura.
Ma, come la verdura, fa miracoli col tempo.
All’inizio penserai: “Tutto qui?”
Sì. Tutto lì.
Il bello arriva dopo. Quando ti guardi indietro e dici: “Accidenti, sei mesi fa non riuscivo a leggere nemmeno il menù del ristorante. Ora mi sparo un libro a settimana”.
4. Rendi visibile il progresso
Una cosa che il Kaizen ama è la tracciabilità.
Tieni un diario, un’app, una X sul calendario.
Ogni giorno che fai la tua micro-azione, segna.
Perché vedere il progresso è come darsi una carezza: ti ricorda che stai andando avanti.
E fidati: un giorno guarderai quel calendario pieno di X e penserai “che figo sono”.
5. Scala solo quando sei stabile
Non avere fretta di fare di più.
Quando la tua micro-abitudine è diventata come lavarsi i denti (cioè, automatica), solo allora alza l’asticella.
Ma solo un po’.
Da 1 minuto di meditazione, passa a 2. Poi a 5. Poi forse a 10. Non andare da 1 a 30 in una settimana, o il cervello ti denuncia.
Il Kaizen nella vita vera (tradotto in esempi per bipedi ansiosi)
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Vuoi mangiare sano? Inizia con una verdura in più al giorno.
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Vuoi svegliarti prima? Anticipa la sveglia di 5 minuti a settimana.
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Vuoi smettere di procrastinare? Dedica 2 minuti alla cosa che stai evitando.
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Vuoi diventare una persona migliore? Inizia col non bestemmiare in auto. Almeno quando sei da solo.
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