Influencer

Il potere di cambiare qualsiasi cosa

Un INFLUENCER motiva gli altri al cambiamento.

Un INFLUENCER sostituisce i comportamenti sbagliati con nuove e potenti competenze.

Un INFLUENCER fa sì che le cose accadano.

Questo è ciò che serve per essere un INFLUENCER.

Che tu sia un CEO, un genitore o semplicemente una persona che vuole fare la differenza, probabilmente vorresti avere più influenza sulle persone che ti circondano. Ma la maggior parte di noi smette di cercare di far accadere il cambiamento perché crede che sia troppo difficile, se non impossibile. Sviluppiamo complicate strategie di coping quando dovremmo imparare gli strumenti e le tecniche delle persone più influenti al mondo.

Ma questo sta per cambiare. Dagli autori bestseller che hanno insegnato al mondo come avere Conversazioni Cruciali arriva Influencer, un libro stimolante che combina le straordinarie intuizioni di scienziati comportamentali e leader aziendali con le storie sorprendenti di influencer di grande potere provenienti da ogni estrazione sociale. Ti verrà insegnato ogni singolo passaggio del processo di influenza, incluse solide strategie per rendere inevitabile il cambiamento nella tua vita personale, nella tua attività e nel tuo mondo. Imparerai come:

Identificare alcuni comportamenti ad alto impatto che portano a un cambiamento rapido e profondo.
Applicare strategie per cambiare sia i pensieri che le azioni.
Scoprire sei fonti di influenza per rendere inevitabile il cambiamento.
Influencer ti porta in un affascinante viaggio da San Francisco alla Thailandia, dove vedrai come persone apparentemente "insignificanti" stanno ottenendo miglioramenti incredibilmente significativi nella risoluzione di problemi che altri riterrebbero impossibili. Imparerai come le persone esperte rendono il cambiamento non solo realizzabile e sostenibile, ma inevitabile. Scoprirai perché alcuni manager hanno aumentato la produttività ripetutamente e in modo significativo, mentre altri hanno fallito miseramente.

Non importa chi sei o cosa fai, non imparerai mai un insieme di principi e competenze più preziosi o importanti. Una volta che avrai sfruttato il potere dell'influenza, potrai raggiungere e aiutare gli altri a lavorare in modo più intelligente, crescere più velocemente, vivere, apparire e sentirsi meglio, e persino salvare vite. Il cielo è il limite... per un Influencer.

Sei un Influencer?

Scoprilo su www.influencerbook.com

"Non c'è bisogno di essere un manager per capire che a nessuno piace sentirsi dire cosa fare. Eppure le lezioni sono ancora il modo principale con cui cerchiamo di convincere le persone a cambiare il loro comportamento. Fortunatamente, gli studiosi dell'apprendimento sociale studiano le alternative da decenni. Patterson e i suoi colleghi consulenti hanno ora raccolto i loro risultati in questo libro coinvolgente e ricco di esempi. Il messaggio chiave non è certo nuovo, ma è diventato più sofisticato: i manager devono farsi da parte e facilitare, non gestire, il processo di cambiamento per i dipendenti. Possono farlo offrendo esperienze indirette, ambienti ristrutturati, pressione tra pari e test frequenti, il tutto orientato a far sì che le persone accolgano il cambiamento come autentico per loro, non imposto da un estraneo. Mancano solo le storie di successo di organizzazioni che hanno convinto i manager ad abbandonare le loro abitudini di controllo e a scegliere di essere semplici facilitatori." - John T. Landry, Harvard Business Review

Questo è un riassunto ironico del libro scritto a modo mio per te che hai sempre fretta o semplicemente non hai voglia di affrontare centinaia di pagine.  Se invece hai davvero voglia di leggere il libro originale (in inglese)  puoi tranquillamente acquistarlo qui

RIASSUNTO

Capitolo 1 – L’influenza non è magia. È ingegneria comportamentale (con un pizzico di buon senso)

Benvenuto nel meraviglioso mondo di chi cambia davvero le cose. No, non stiamo parlando di maghi del marketing o di guru motivazionali in t-shirt troppo attillate. Parliamo di influencer nel senso nobile (e raro) del termine: quelli che riescono a trasformare un branco di esseri umani resistenti al cambiamento in una sinfonia di comportamenti virtuosi.

Sì, perché diciamolo: cambiare le persone è difficile. Se hai mai provato a convincere tuo zio a mangiare verdure, o te stesso a mettere le scarpe da ginnastica anziché il telecomando in mano, sai di cosa parliamo. Ma non è impossibile.

Gli autori di questo libro hanno viaggiato per il mondo — dalle prigioni in Thailandia agli ospedali americani, dalle tribù africane agli uffici open space — per studiare quelli che il cambiamento lo sanno fare davvero. E hanno scoperto che non è questione di carisma, né di discorsi ispirazionali su TikTok, ma di comportamenti chiave, leve di influenza ben scelte, e un sistema preciso, quasi chirurgico.

Il vero influencer non cerca di cambiare le persone. Cambia le condizioni in cui le persone si muovono, si motivano, agiscono. È come mettere i birilli giusti al posto giusto e poi dare una pacca alla palla. Voilà.

In questo capitolo imparerai che influenzare è una scienza, non una lotteria. E che tu voglia smettere di fumare, far studiare tuo figlio, migliorare il tuo team o solo riuscire a bere più acqua che caffè, serve una strategia precisa. E, magari, un gruppo di supporto (tipo questo… ehm).

Prepara carta, penna e una buona dose di autoironia. Che l’influenza vera cominci.

Capitolo 2 – Motivazione personale: se non ti piace, non lo fai (nemmeno sotto tortura)

Eccoci alla prima leva dell’influenza: la motivazione personale. Tradotto in italiano corrente: se non ti viene voglia di farlo, ciccia. Non lo fai.
Fine del capitolo.

Scherzo. Ma nemmeno troppo.

Siamo abituati a pensare che basti la forza di volontà. Ma la forza di volontà è quella cosa che dura quanto una dieta al lunedì mattina: due ore, massimo tre se non ci sono biscotti in casa.
La verità? Non basta dire “dovrei farlo”. Devi arrivare a un punto in cui dici: “Voglio farlo. Mi piace farlo. Mi fa sentire figo farlo.”

Gli influencer veri questo lo sanno. E quindi cosa fanno? Non cercano di convincerti che una cosa è “giusta”. Ti fanno vedere quanto può essere piacevole. Rendono il cambiamento attraente, affascinante… quasi sexy, se vuoi.

Prendi uno che non ha mai corso in vita sua. Gli dici “Vai a correre che ti fa bene”? Ti ride in faccia e torna sul divano.
Ma se gli fai provare una corsa leggera al tramonto, con musica nelle cuffie, sensazione di leggerezza, due endorfine che ballano la samba nel cervello... ecco, forse torna a casa e dice: “Sai che c’è? Mi è pure piaciuto”.

E questo è il trucco: trasformare il “devo farlo” in “voglio farlo”.

Gli autori suggeriscono di usare storie, esempi, piccoli esperimenti. Non prediche. Fai toccare con mano i benefici. Fai vivere il cambiamento, anche solo per un minuto. Se una cosa ti piace, indovina un po’? La farai ancora.

Quindi, prima di pensare a premi, regole, app e punizioni, chiediti:
➡️ Come posso rendere questa cosa davvero desiderabile?
Spoiler: se non ti diverte, non funziona. Punto.

Capitolo 3 – Abilità personali: Non è che non vuoi farlo… è che non sai come, punto.

Parliamoci chiaro: a volte non è questione di pigrizia, mancanza di motivazione o karma storto. È semplicemente che non sai da dove cominciare. È come dire a uno “vai, suona il pianoforte” e lui: “Certo! Ma cos’è un DO?”

Benvenuto nel mondo delle abilità personali, ovvero quella roba che serve quando la motivazione c’è ma le mani tremano, le gambe non partono, il cervello va in buffering. Sì, perché magari vuoi anche cambiare… ma sei un disastro pratico. E nessuno nasce imparato, nemmeno i coach su Instagram.

Gli influencer tosti questo lo sanno: non basta voler fare una cosa, bisogna anche saperla fare. E no, leggere dieci citazioni su Pinterest non ti rende capace.
Serve allenamento, scomposizione del gesto e, udite udite… fallimenti strategici. (Cioè sbagliare, capire perché hai sbagliato, e riprovare senza buttarti sul gelato.)

Facciamo un esempio terra terra. Vuoi imparare a parlare in pubblico. Ti carichi di motivazione, sali sul palco… e ti blocchi, sudi come in sauna e dici tre “ehm” ogni cinque parole. Colpa tua? No. È che non ti sei allenato a gestire il respiro, il tono, lo sguardo. Ti manca l’abilità.

I maestri dell’influenza aiutano le persone a spezzettare i compiti, fare prove, ricevere feedback, migliorare. Non ti dicono “vai, buttati”, ma piuttosto: “Ecco il trampolino, allenati a salire i gradini senza panico”.

La verità è questa: ogni comportamento si può imparare. Ma serve qualcuno che te lo insegni bene, senza farti sentire un imbecille.

Morale del capitolo?
➡️ Non dare mai per scontato che una persona sappia fare qualcosa solo perché sembra semplice.
➡️ E non dare mai per scontato che tu non possa impararla.

Anche il DO, prima o poi, lo trovi.

Capitolo 4 – Motivazione sociale: dimmi con chi vai e ti dirò se ce la farai (o se ti siedi a bere spritz)

Sai cos'è più potente della forza di volontà?
La forza della gente attorno a te. Sì, proprio quelli: amici, colleghi, parenti, vicini di scrivania e pure il tipo della palestra che non saluta ma giudica.

Perché diciamolo: siamo animali sociali. Anzi, siamo pecore sociali, e se il gregge va a destra, noi andiamo a destra anche se volevamo andare a sinistra. È scientifico, mica offensivo.

Ecco perché la motivazione sociale è una leva di influenza potentissima: le persone fanno cose difficili quando attorno a loro tutti fanno quella cosa difficile come se fosse normale.

Hai mai provato a mangiare una carota mentre tutti mangiano patatine?
Hai mai detto “sto smettendo di fumare” mentre il tuo gruppo accende la sigaretta con la grazia di un rito tribale?
Esatto. È una guerra persa.

Gli influencer bravi lo sanno: non puoi cambiare senza cambiare l’ambiente umano attorno a te.
Per questo, quando vogliono trasformare un comportamento, cominciano da chi ha più influenza — il capo ufficio, la nonna, l’amico figo, il tizio che tutti ascoltano ma nessuno sa perché.

Creano un piccolo gruppo di “contagio positivo”: quelli che iniziano a fare la cosa giusta e lo fanno vedere. Senza predicare, ma vivendo il cambiamento. E gli altri, pian piano, si adeguano. (Perché nessuno vuole restare il tipo strano che fa il contrario.)

Funziona anche al contrario: se vuoi cambiare, circondati di gente che sta già facendo quello che vuoi fare.
Vuoi correre? Freqüenta corridori. Vuoi leggere di più? Segui lettori. Vuoi migliorarti? Benvenuto nel gruppo Salute Benessere e Crescita. 😏

Morale?
➡️ Se non puoi cambiare le persone attorno a te, cambia le persone attorno a te.
(Che, detta così, suona come Buddha col Wi-Fi.)

Capitolo 5 – Abilità sociali: Chi sa aiutare, cambia il mondo (gli altri li cambiano le bollette)

Eccoci al secondo muscolone sociale dell’influenza: le abilità sociali. Non basta avere intorno persone motivate. Servono persone capaci di insegnarti come si fa, sostenerti quando crolli e – se serve – dirti anche un bel “Oh! Svegliati!” con affetto ma fermezza.

Perché la motivazione ti fa partire. Ma le abilità ti fanno arrivare. E se trovi qualcuno che ha entrambe? Be', attaccati a lui come una cozza allo scoglio.

Facciamo un esempio. Vuoi imparare a meditare. Trovi un gruppo motivatissimo che ti dice: “Sì, è bellissimo, devi farlo! Ti cambia la vita!”. Bene. Poi chiedi: “Come si fa?”
Silenzio. Uno ti dice: “Metti il timer.”
Un altro: “Pensa al nulla.”
Il terzo: “Visualizza una foresta con dentro un unicorno e respira col naso destro.”
Risultato? Dopo due giorni stai meditando su Netflix con i popcorn in mano.

Ecco perché servono modelli di ruolo, mentori, persone che sanno insegnare davvero. Non supereroi. Gente normale, ma più avanti di te su quel sentiero. Che non ti giudica, ma ti guida. Che non fa il maestro zen, ma ti dice: “Oh, guarda, io facevo come te. Poi ho fatto così. Prova.”

Gli influencer intelligenti creano reti di supporto: comunità dove chi sa fare aiuta chi sta imparando. Non per sentirsi superiore, ma per far crescere il gruppo. Perché quando tu migliori, migliori anche me. È contagioso (ma buono, niente virus).

E se pensi “Eh, ma io non sono un esperto”… tranquillo: non devi essere il massimo, ti basta essere un passo più avanti di qualcuno.
Quello che per te è banale, per un altro è illuminazione.

Morale del capitolo?
➡️ Non diventare solo un cercatore di aiuto. Diventa anche un donatore.
(Non di sangue, eh. Di conoscenza. Anche se pure il sangue va bene.)

Capitolo 6 – Incentivi: Premiami, che poi magari mi muovo

Ah, l’essere umano. Così nobile, così profondo, così spirituale... finché non gli prometti una pizza gratis o uno sconto del 20%.
A quel punto, BAM! Parte motivato come un cavallo da corsa.
Ecco a voi la magia (e il ridicolo) degli incentivi.

Gli incentivi sono la leva economica dell’influenza: se fai la cosa giusta, ti do una ricompensa. E funziona. Eccome se funziona. Ma attenzione: non stiamo parlando solo di soldi. Gli esseri umani si muovono per tutto ciò che li fa sentire meglio, anche un semplice applauso virtuale o un “Bravo!” detto con cuore.

Facciamo un esempio semplice semplice.
Metti che vuoi che tuo figlio lavi i piatti. Gli dici: “È giusto, nobile, educativo”. Lui ti guarda. Si gratta. E torna a giocare.
Poi gli dici: “Per ogni piatto lavato, 1 euro.”
Improvvisamente si scopre Gordon Ramsay.

Gli influencer furbi usano gli incentivi per creare abitudini, ma non si fermano lì. Perché il trucco è questo: l’incentivo ti fa partire, ma non ti deve servire per sempre. Se ogni volta che fai una corsetta ti serve una coppa gelato come premio, dopo un mese pesi come un divano.

L’obiettivo vero è fare in modo che, piano piano, la soddisfazione intrinseca sostituisca il premio esterno. In pratica: all’inizio ti muovi per la carota. Poi scopri che correre ti piace. La carota può anche restare nel frigo.

E non dimentichiamo il potere degli incentivi sociali: like, complimenti, applausi, cuoricini, occhi a cuore. Quando posti nel gruppo che hai fatto una cosa buona per te, e ricevi apprezzamenti sinceri… be’, quello è un incentivo più potente di qualsiasi bonus.

Morale?
➡️ Usa i premi per accendere il motore, ma poi guida con la gioia.
(E magari con un po’ di musica motivazionale. Tipo Rocky.)

Capitolo 7 – Risorse strutturali: se l’ambiente ti rema contro, affoghi col sorriso

Hai presente quando vuoi cambiare vita, abitudini, routine e diventi improvvisamente una persona illuminata… finché non entri in casa tua e vieni risucchiato dal divano, dalla TV, e dal profumo di biscotti sul tavolo?
Ecco, benvenuto nel mondo delle risorse strutturali.
Tradotto: se l’ambiente non collabora, sei fritto (magari pure in olio di palma).

Il settimo ed ultimo pilastro dell’influenza riguarda tutto ciò che ti circonda fisicamente: spazi, strumenti, tecnologie, orari, rumori, luci, e soprattutto… le tentazioni a portata di mano.

Vuoi iniziare a leggere ogni sera, ma hai Netflix installato sulla TV, sul tablet, sul tostapane e pure sulla lavatrice smart?
Hai un problema strutturale, amico mio.

Gli influencer intelligenti, quelli che conoscono il gioco, sanno che per far cambiare un comportamento serve rendere l’alternativa desiderata più facile da scegliere.
Come?
➡️ Togliendo ostacoli.
➡️ Aggiungendo scorciatoie.
➡️ Organizzando lo spazio in modo furbo.

Vuoi mangiare sano? Riempi il frigo di cose sane e rendi le porcate invisibili, irraggiungibili o illegali.
Vuoi allenarti la mattina? Prepara i vestiti da ginnastica la sera prima, davanti alla porta, con una minaccia scritta tipo: “O corri, o ti licenzio”.

Il tuo ambiente deve diventare tuo alleato, non un sabotatore vestito da salotto accogliente.
Lo diceva anche James Clear (quello di Atomic Habits, mica l’idraulico): “Rendi il comportamento desiderato facile, ovvio e attraente.”
E, se possibile, anche vicino al bagno. Che non guasta.

Ecco perché il nostro gruppo Salute Benessere e Crescita è una risorsa strutturale.
È un posto dove tutto ti spinge a migliorarti. Anche solo leggendo gli altri. Anche solo stando nel flusso.

Morale del capitolo?
➡️ Non devi solo cambiare testa. Devi cambiare contesto.
(Perché anche il miglior proposito, se vive in un ambiente pigro… si addormenta.)

Fine del capitolo. Adesso, sistema il tuo ambiente. Comincia magari da quel pacco di biscotti sul tavolo.

Capitolo 8 – La tecnica dello “sputtanamento”: dirlo ad alta voce per non poter più scappare

Ecco. Ci siamo.
È arrivato il momento di parlare di quella tecnica potente, antica, devastante e… un po’ imbarazzante: lo sputtanamento pubblico.
(Sì, hai letto bene.)

No, non stiamo parlando del raccontare i tuoi peccatucci su Facebook per il gusto di farti compatire o far ridere gli zii.
Stiamo parlando di un meccanismo psicologico serissimo, con tanto di fondamento scientifico e di potere trasformativo: dire ad alta voce – davanti ad altri – quello che vuoi fare.

Perché funziona?
Perché quando lo dici, ti impegni.
Quando lo scrivi, lo rendi reale.
Quando lo condividi, non puoi più scappare come un ninja ogni volta che la motivazione cala.

Ti sei sputtanato. Fine.
Ora devi fare.
Oppure devi inventare una scusa talmente ridicola che ti viene la vergogna da solo.

Ma attenzione: lo “sputtanamento” non è un’autopunizione. È una strategia.
Ti dici: “Voglio smettere di fumare.”
E invece di tenerlo segreto come se fosse una missione da 007, lo dici nel gruppo:
🎯 “Ragazzi, da oggi si smette. E se mi beccate con una sigaretta, avete il diritto di togliermi il caffè per una settimana.”

A quel punto succede la magia:

  1. Gli altri ti supportano.

  2. Ti spronano.

  3. Ti tengono d’occhio (ma con amore, non tipo guardia carceraria).

E soprattutto, quando ce la fai, puoi condividere il successo. E ricevere quell’ondata di like, cuori, commenti e pacche virtuali che non solo ti fanno sentire un eroe, ma ispirano gli altri.

Perché vedere uno come te che ce l’ha fatta… è meglio di mille citazioni motivazionali scritte su sfondi con tramonti.

Morale del capitolo?
➡️ Hai un obiettivo? Dillo. Scrivilo. Postalo. Sputtanati con stile.
(Perché il coraggio vero non è fare le cose. È dirlo prima di farle.)

Capitolo 9 – Il potere del gruppo: una tribù che ti guarda… e ti tira su

Siamo arrivati al cuore pulsante della faccenda. La base. Il fondamento. Il segreto segretissimo (che in realtà è sotto gli occhi di tutti): nessuno si trasforma da solo.

Sì, lo so. Ti hanno venduto la favola del "guerriero solitario", quello che si sveglia alle 5, medita, corre, scrive un libro, beve tisane tibetane e diventa milionario… tutto da solo.
Ma sai com’è andata veramente?
Ha letto un post. Ha visto un video. Ha trovato una community.
È entrato in un gruppo.

Perché il gruppo… è un moltiplicatore.
Quando sei giù, c’è qualcuno che ti tira su.
Quando sei in alto, puoi ispirare chi arranca.
Quando non sai da dove cominciare, basta guardarti intorno.
È come andare in palestra: da solo fai tre addominali e poi scrolli Instagram. Con altri, spingi il doppio solo per non fare la figura del cracker morbido.

Nel gruppo Salute Benessere e Crescita, questa cosa è sacra.
Qui non c’è chi giudica. C’è chi dice: “Bravo!”.
Qui non c’è chi compete. C’è chi dice: “Dimmi come hai fatto, che ci provo anche io.”
Qui non c’è l’influencer che ti guarda dall’alto.
Qui c’è gente normale che fa cose straordinarie.
O almeno ci prova.
E già questo è straordinario.

E poi, dai, vuoi mettere la soddisfazione di scrivere nel gruppo:
🎯 “Ho corso 5 km senza morire.”
Oppure
🎯 “Oggi ho detto NO a una brioche assassina.”
E ricevere 20 like, 5 commenti e un meme motivazionale con un lama che applaude?

Morale del capitolo?
➡️ Il gruppo non è solo compagnia. È carburante per la tua evoluzione.
(Soprattutto quando il tuo serbatoio interno è a secco e cerchi motivazione sotto al tappeto.)

Allora che aspetti? Fatti sentire. Fatti vedere. E fai squadra.

Capitolo 10 – Dal like all’azione: quando l’approvazione diventa benzina per cambiare

Ah, il like. Quell’invisibile pacca sulla spalla del XXI secolo.
Un cuoricino, un pollicione, un “Bravo!” sotto al post… e ti senti subito un po’ più figo, un po’ più motivato, un po’ meno larva.

Ma aspetta: non è solo vanità.
C’è scienza dietro al like. Dopamina, ricompensa, rinforzo positivo.
Il cervello dice: “Oh, questa cosa che hai fatto, piace! Fallo ancora!”
E tu, come un criceto ammaestrato, lo rifai. E stavolta magari pure meglio.

Il punto è usare questa approvazione per crescere davvero, non solo per far vedere quanto sei bravo a fare i pancakes proteici.
(Bravi, eh. Ma se non ci metti un obiettivo dietro, stai solo decorando Instagram.)

Nel gruppo Salute Benessere e Crescita, i like hanno un valore speciale:
👊 Non sono per l’apparenza, ma per la sostanza.
💪 Non sono per la posa, ma per il passo avanti.
💥 Sono un applauso collettivo a chi sta facendo qualcosa per sé, per stare meglio, per cambiare.

Hai meditato per 10 minuti anche se il tuo cervello urlava “Netflix!”?
Postalo.
Hai detto no a un terzo piatto di lasagne domenicali?
Condividilo.
Hai letto tre pagine di un libro senza addormentarti?
Meriti un monumento. E almeno cinque cuori.

E poi succede una cosa magica: gli altri si ispirano.
Perché vedere uno come te, normale, incasinato, con la vita piena… che fa una cosa buona per sé, li fa pensare:
“Se ce l’ha fatta lui, posso farcela anche io.”

Morale del capitolo?
➡️ Non sottovalutare il potere di un like sincero. È piccolo, ma può smuovere montagne (o almeno farle salire una rampa di scale).
E ora, forza. Vai a postare qualcosa di bello che hai fatto per te. Che ti mettiamo il cuoricino giusto.

Conclusioni – Hai tutto. Ora muovi il culo.

E così siamo arrivati alla fine di questo piccolo viaggio tra influenze, sputtanamenti, biscotti nascosti e gruppi motivazionali.
Dieci capitoli. Dieci chiavi. Una sola, grandissima verità:
👉 Cambiare si può. Ma non si fa da soli. E non si fa aspettando l’illuminazione sotto la doccia.

Si fa agendo. Anche male. Anche storti. Anche ridendo.

Hai capito che per migliorarti hai bisogno di:
✔️ Un motivo vero (non “perché dovrei”, ma “perché IO lo voglio”).
✔️ Emozioni che ti spingono.
✔️ Abilità che puoi allenare.
✔️ Modelli da seguire.
✔️ Incentivi che ti accendono.
✔️ Un ambiente che non ti sabota.
✔️ Una comunità che ti supporta.
✔️ Il coraggio di dichiarare al mondo i tuoi propositi.
✔️ Il potere di un like sincero che vale più di mille “poi vediamo”.

E ora? Ora tocca a te.

Non serve aspettare il primo del mese, la luna piena o che ti senti “pronto”.
Se aspetti il momento perfetto, sai che succede? Niente.
E sei di nuovo sul divano con le patatine in mano a leggere libri motivazionali senza fare nulla.
(Lo sappiamo tutti com’è.)

Hai un gruppo. Hai delle persone. Hai strumenti.
Hai te stesso. Che, diciamocelo, non sei perfetto ma sei perfettibile.
E tanto basta.

Quindi, scegli una cosa. Una.
Falla oggi. Poi postala nel gruppo.
Che sia una vittoria minuscola o un passo da gigante, non importa.
👉 È un segnale. A te stesso.
👉 È un messaggio. Agli altri.
👉 È un mattoncino. Per costruire quella versione di te che non vedi l’ora di diventare.

Morale delle conclusioni?
➡️ Non esistono formule magiche. Esistono azioni ripetute con cuore, testa e un po’ di incoscienza.
E magari anche con un meme motivazionale di un lama, che non guasta mai.

Ci vediamo nel gruppo. E questa volta... posta tu. 🚀

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